Lavoro a ritmi massacranti, Amazon sotto accusa
Nel mirino gli orari imposti ai
dipendenti dal colosso dell’editoria digitale in vista del Natale. E
ogni movimento in azienda è tracciato al computer.
Amazon sotto accusa: la britannica Bbc ha puntato il dito contro i ritmi
massacranti imposti ai suoi dipendenti dal colosso dell'editoria
digitale in vista del Natale, che metterebbe a rischio la loro salute
fisica e mentale.
La televisione ha condotto un'inchiesta sotto copertura con l'aiuto del 23enne Adam Littler, che ha acconsentito a nascondere una telecamera sotto la divisa che portava al magazzino della società di Swansea, che con i suoi oltre 74mila metri quadrati di superficie rappresenta uno dei punti principali nel sistema di distribuzione in Europa.
TRACCIATA OGNI MOSSA. Quello che è emerso ricorda molto una vecchia catena di montaggio: consegnata una lista di articoli da prelevare dagli scaffali e da passare al reparto spedizioni, un responsabile seguiva l'impiegato contando i secondi impiegati per l'operazione, marcando con un segnale acustico ogni errore del sottoposto.
Collegato al computer del superiore, il dispositivo tracciava le mosse del dipendente all'interno dell'area di lavoro, evidenziando ritardi o inefficienze che sarebbero valse al magazziniere azioni disciplinari. Il tutto per una paga oraria durante i turni notturni di 10 ore e mezza, di 8,25 sterline l'ora al massimo.
«Stando alla documentazione prodotta, questo tipo di impiego evidenzia un aumento esponenziale del rischio per la salute fisica e psicologica del dipendente», ha osservato Michael Marmot, uno dei massimi esperti britannici di psicologia del lavoro. Amazon ha sostenuto che indagini interne non avevano evidenziato un aumento dei pericoli psico-fisici dei dipendenti durante i picchi di lavoro come quello natalizio.
cadoinpiedi.it
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