Crotone è una città malata. In 10mila ci "mettono la faccia"

Crotone è una città malata. L'incidenza dei tumori all'apparato digerente (per le donne) e a quello genitourinario (per gli uomini) è superiore alla media nazionale. Lo sottolinea lo studio epidemiologico Sentieri, condotto e finanziato nell'Ambito del Programma Strategico Ambiente e Salute del Ministero, pubblicato nel 2011. L'area Crotone - Cassano - Cerchiara è inserita in un elenco di 57 SIN, siti di interesse nazionale,"insediamenti esposti a rischio inquinamento" e che necessitano di interventi di bonifica.

"Eccesso di mortalità per il tumore maligno della pleura, sia tra gli uomini sia tra le donne. L'incremento della mortalità per tale patologia riflette un effettivo incremento del rischio di mesotelioma pleurico, causato da esposizione all'amianto nel polo chimico di Crotone" si legge nello studio che ha analizzato la mortalità per 63 gruppi di cause nel periodo 1995-2002.

Oggi nessuno lo direbbe ma 20 anni fa Crotone era uno dei principali poli industriali del Mezzogiorno, grazie ai colossi della chimica Montedison ed Enichem. La Pertusola Sud (Eni) era la più grande fabbrica della regione, operava nel settore metallurgico. Quello che resta è una città in cui una famiglia che non conta un malato di cancro può dirsi quasi 'fortunata'.

L'area ex Pertusola dovrebbe essere bonificata dalla Syndial, società controllata dall'Eni che opera nel campo del risanamento ambientale, condannata dal Tribunale civile di Milano a pagare 52 milioni di euro alla presidenza del Consiglio, al Ministero dell'Ambiente ed al Commissario per l'Emergenza Ambientale della Regione Calabria (ma non alla Regione) per il danno ambientale causato nel territorio di Crotone.

Lo scorso 20 giugno i deputati calabresi firmano una interrogazione parlamentare presentata dal Cinque Stelle Paolo Parentela e rivolta al ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, in cui viene contestato il progetto di bonifica approvato nel 2008, poiché " l'attuale progetto operativo di bonifica (POB) come obiettivo principale non ha il recupero dell'area ma una messa in sicurezza permanente di gran parte dei suoli, ad eccezione di una decina di ettari, sui quali sono previste procedure come la «fitorimediazione» e la «rimediazione elettrocinetica» (EKRT)... le tecniche non possono essere applicate con successo sul sito di Pertusola, che da solo costituisce la metà dell'area industriale, perché sono state proposte su terreni in cui la concentrazione di metalli pesanti ed arsenico è troppo elevata e, a parere degli interroganti, rischiano di compromettere irrimediabilmente lo sviluppo di un'area confinante con la città, oltre a fare ipotizzare potenziali gravi ripercussioni di carattere sanitario/epidemiologico/ambientale".

Questa è la situazione in cui versa Crotone, una delle tante 'Terre dei fuochi' sparse per il nostro Paese. E' nata la pagina Facebook "Crotone ci mette la faccia". La amministra Tina, una donna di 47 anni affetta da carcinoma. In meno di una settimana la pagina ha raccolto 10mila "mi piace", diventando un caso nazionale.

A metterci la faccia, postando foto in cui appaiono con in mano un messaggio, persone colpite dal cancro o che hanno perso parenti e amici, ma non solo. Molti, moltissimi giovani che non vogliono ammalarsi, genitori che hanno paura per i loro figli.

Che a Crotone si registrasse una incidenza di tumori sopra la media lo evidenziava da tempo anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità, mentre l'Arpacal già nel 2003 sottolineava la presenza nelle campagne di cadmio e piombo sopra i limiti consentiti.

Nel 2008 il pm Pierpaolo Bruni riprende in mano un fascicolo 'dimenticato' per anni: è l'indagine Black Mountains. Quando la Pertusola chiude i battenti (è il 1999) restano in dote 350mila tonnellate di scarti contenenti arsenico, zinco, piombo, indio, germanio e mercurio
Quell'ammasso di veleno (il cubilot) viene unito alla loppa d'altoforno proveniente dall'Ilva di Taranto, creando un composto detto Cic (Conglomerato Idraulico Catalizzato).

Il Cic viene utilizzato per costruire, mischiato al calcestruzzo: vengono sequestrate una ventina di aree, tra cui i piazzali di due scuole elementari, l'area parcheggio di un centro commerciale, alloggi popolari, villette, strade. Le accuse nei confronti di 45 indagati (tra cui il rappresentante legale della Pertusola Sud, alcune imprese edili, l'ex sindaco Pasquale Senatore, l'ex presidente della Provincia Sergio Iritale, alcuni funzionari dell'Asl di Catanzaro, l'ex prefetto di Catanzaro) sono disastro ambientale, avvelenamento delle acque e discarica abusiva. Il consulente della Procura effettua uno screening su 300 studenti della città che ha evidenziato "concentrazioni elevatissime di zinco, nichel, cadmio e piombo".

Il processo si chiude ancora prima di iniziare: vengono tutti prosciolti per i primi due reati, prescritto il terzo. Fondamentale ai fini del procedimento la perizia disposta dal Tribunale, condotta da Daniele Martelloni, che di lavoro fa l'ingegnere: "Tutti i campioni di Cic o, comunque, a questo riconducibili, sono risultati 'non pericolosi'. In particolare, nessun campione è risultato possedere le caratteristiche di pericolo H5 'nocivo' e H6 'tossico', così come definite dalla vigente normativa".

Ma a Crotone da anni ci si ammala di cancro con percentuali sopra la media nazionale. Questo è un dato di fatto.

Tina, com'è nata la pagina Crotone ci mette la faccia?
L'ho creata assieme a mio figlio, prendendo spunto dalle pagina dedicata alla Terra dei Fuochi. Al di là di 20-30 'mi piace' provenienti dai miei amici, non avrei mai immaginato una risposta del genere, arrivata direttamente dai giovani, che sembrano sterili e vuoti, invece bastava solo trovare il modo giusto per coinvolgerli. E' stato un tornado, sono rimasta senza parole: messaggi di solidarietà, proposte per organizzare manifestazioni pacifiche e flash mob. Qualcuno dice che sto strumentalizzando la mia malattia, non mi interessa. Per me non è stato facile mettermi a nudo così.  

Ci racconta la sua storia?
Sei mesi fa ho scoperto di avere un carcinoma. Sono stata operata, ora sto seguendo dei cicli di chemioterapia, ma il percorso naturalmente è molto lungo. In questo contesto, chi vive le mie stesse problematiche, si sente solo con la sua malattia. Ora che ho riscontrato questo 'rumore', chiamiamolo così, non sto sentendo la solitudine. 20 anni fa mio marito ha curato un linfoma di Hodgkin, cinque anni fa mia nipote ha lottato contro la stessa malattia. Oggi tocca a me e sono stanca.

Lei abita o ha abitato in una zona 'a rischio', vicina alle aree di cui si è occupata l'indagine Black Mountains?
Mio padre era un operaio della Montedison

E' un problema che riguarda tutta la città, non solo le zone in cui è stato utilizzato il Cubilot
Non ho mai detto che su dieci malati di Crotone, cinque stanno male per questo o quell'altro motivo. Non mi sono interessata di cose politiche o tecniche, le lascio a chi ha le competenze giuste, io ho soltanto sollevato un problema.  L'unica certezza è che l'incidenza dei tumori è alta. Alcuni edifici sono stati chiusi, come alcune scuole. Ancora operai dell'Enichem sono già morti, altri stanno morendo. 10mila persone hanno collegato le due cose...

Come lo studio Sentieri del 2011, che scrive "gli eccessi osservati a Crotone, con particolare riferimento al tumore polmonare tra gli uomini, suggeriscono un possibile ruolo delle esposizioni legate all'attività industriale dell'area, soprattutto di carattere professionale".
Sul gruppo alcuni, oltre a postare la foto, hanno anche lasciato qualche commento. Una ragazza ha raccontato la storia della madre morta di cancro: lavava la tuta Enichem del marito. Mio padre mi ha spiegato che proprio per questo motivo non portava le tute a casa: mi ha detto 'so io quello che circolava là dentro'.

E' possibile indirizzare questo 'successo' e creare un'associazione che possa finalmente rappresentare la città e tutelarne i diritti?
A questo punto non mi stupirei. Adesso vediamo cosa succederà in questi giorni. Una manifestazione? Ci abbiamo già pensato: sono arrivate proposte per organizzare più eventi nella stessa giornata. Mi auguro che non sia soltanto un fuoco di paglia. I riflettori ad accendersi non ci mettono niente, a spegnersi anche meno.


btimes.com
 

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