Minuto di silenzio per Lampedusa, Malagò: rovinato da una minoranza

Per il numero del Coni migliaia di manifestazioni lo hanno invece apprezzato. «Il Mediterraneo è la nostra casa e bisogna rafforzare questo discorso tramite lo sport".


"Se c'è una sottocultura calcistica da parte di qualcuno, l'errore più grande è accettare questo tipo di imposizione perché rappresentano la minoranza degli sportivi". Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, commenta i fischi con cui qualche tifoseria, in diversi stadi d'Italia, ha accolto il minuto di silenzio disposto dal Comitato olimpico italiano in ricordo delle vittime del naufragio a Lampedusa.

"Ho visto che in alcuni stadi, in manifestazioni calcistiche, che ci sono stati questi cori che hanno in parte rovinato, offuscato la sacralità di quel minuto - rileva il numero uno dello sport italiano, a margine del convegno "La Confederazione mediterranea di scherma, esempio sportivo di etica e multiculturà, in corso all'universita' Luiss di Roma -. Ma io posso garantire che ieri sono state migliaia le manifestazioni sportive, di decine di discipline sportive, dove tutto questo non solo si è rispettato ma è stato anche molto apprezzato".

Nel corso del suo intervento Malagò ha quindi sottolineato come "il Mediterraneo è la nostra casa" e "bisogna rafforzare questo discorso tramite lo sport". "Questa chiacchierata - ha detto il presidente agli studenti - capita in un momento storico negativo per il Mediterraneo, la circostanza tragica di Lampedusa ci deve mettere in condizione di fare veramente squadra, altrimenti non si va lontano".  


globalist.it

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